USSEAUX – Grazie al lavoro dei tecnici della Città Metropolitana di Torino, che hanno anche dovuto liberare l’inizio della Strada dal Pian dell’Alpe da un masso di oltre 70 tonnellate, sabato 30 giugno 2018 riapre al traffico la SP173 ovvero la leggendaria Strada dell’Assietta che da Pian dell’Alpe in territori di Usseaux porta al Sestriere dopo una cavalcata di 36 kilometri tutti sopra i 2.000 metri di quota fra Alta Val Chisone e Alta Valsusa.

La spettacolare e panoramica strada riaprirà così al transito dopo la chiusura invernale, grazie agli ultimi interventi di sistemazione favoriti dalle buone condizioni meteo degli ultimi giorni che hanno permesso di accelerare le operazioni. Lo sgombero della neve sul tratto della SP. 173 di proprietà della Città Metropolitana è terminato mercoledì 20 giugno, ma si è dovuto spaccare e sezionare l’enorme blocco di roccia franato sulla strada poco oltre Pian dell’Alpe. Il masso aveva una dimensione di circa 25 metri cubi.

La regolamentazione estiva

L’ordinanza per la regolamentazione della circolazione nei mesi di luglio e agosto prevede la chiusura al traffico motorizzato dalle ore 9.00 alle 17.00 ogni mercoledì e sabato dal Pian dell’Alpe (Km 36) al confine del Comune di Sestriere (Km 6+900).
Per l’intero periodo di apertura estiva della strada sono in vigore il limite massimo di velocità di 30 Km/h, il divieto di transito ai veicoli di massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate e ai veicoli di larghezza superiore a 2 metri, il divieto di sorpasso e di sosta al di fuori dei parcheggi.

Si raccomanda ai motociclisti il massimo rispetto dei ciclisti e soprattutto una guida moderata senza improvvise sgasate che rovinano il fiondo stradale e creano solchi che diventano fessurazioni con il maltempo e l’inverno, che mettono a rischio il mantenimento e la percorribilità della strada stessa.

Domenica 1° luglio la Provinciale 173 sarà chiusa al traffico per consentire l’effettuazione della gara ciclistica “Assietta Legend” e sarà riaperta lunedì 2 luglio. La successiva chiusura invernale della SP173 è prevista dal 31 ottobre 2018 al 15 giugno 2019, salvo nevicate precoci o tardive e/o altri eventi meteorologici avversi.

Il tracciato: un saliscendi attraverso una catena di cime e colli

La Strada dell’Assietta si arrampica quasi interamente al di sopra dei 2.000 metri di altitudinee offre un panorama eccezionale sulla Valli di Susa e  Chisone. Dal Pian dell’Alpe il tracciato sale passando ai piedi della Cima Ciantiplagna (2.849 metri), della Punta Vallette (2.743), del Gran Pelà (2.692) e della Punta del Gran Serin (2.629) arrivando così ai 2.474 metri del Colle dell’Assietta dove si svolse il 19 luglio 1747 la straordinaria battaglia che vide le truppe piemontesi sconfiggere forze francesi quasi 10 volte più numerose. Si prosegue poi sullo spartiacque tra Valle di Susa e Val Chisone, toccando nell’ordine i Colli Lauson, Blegier (2.381 metri), Costa Piana (2.313), Bourget (2.299) e Basset (2.424 ). Passa inoltre sotto la Testa dell’Assietta (2.566 metri), la Testa di Mottas (2.547), il Monte Gran Costa (2.615), il Monte Blegier (2.585), il Genevris (2.533), il Triplex (2.507) e il Fraiteve (2.701). In alternativa alla discesa su Sestriere è possibile continuare tutto su sterrato scendendo a Sauze d’Oulx

Battaglia dell’Assietta_rievocazione storica

La battaglia dell’Assietta

Questa strada non solo è meta di avventure in moto e in bici. Ma è una immersione nella storia della più alta battaglia combattuta in Europa, prima della WWI, nel corso della guerra di successione austriaca.  Le posizioni piemontesi si estendevano quasi a semicerchio su di una cresta ristretta e si appoggiavano a due capisaldi: la Testa dell’Assietta e la Testa del Gran Serin, distanti in linea d’aria 1.500 metri. I Francesi forti della enorme superiorità delle loro forze: 32 battaglioni e artiglierie 10 volte più numerose, contro i 10 austro-sardimpegnati effettivamente in combattimento.

Dopo avere aperto il fuoco delle artiglierie, i Francesi attaccarono con veemenza verso le 16.30, di fronte e di fianco, su tre forti colonne. Ripetuti attacchi della loro sinistra contro il piano dell’Assietta furono respinti dalla fucileria dei Piemontesi; e i Francesi, decimati, dovettero ritirarsi in disordine con gravi perdite. Qualche parziale successo riuscirono a conseguire contro i trinceramenti settentrionali estremi del pianoro; ma anche qui furono in definitiva contenuti. La colonna centrale assaltava la tenaglia della Testa dell’Assietta, dove oggi c’è il monumento, arrivandovi  quasi a tiro di pistola. Ma l’eroica resistenza della Compagnia Granatieri del 1° Battaglione delle Guardie, rinforzata poi dalla compagnia granatieri del Reggimento provinciale di Casale, arrestò lo slancio degli assalitori. Nella lunga lotta i granatieri piemontesi, spinti fino all’eroismo dalla tenacia del loro capo, il tenente colonnello Conte di S. Sebastiano, che ignorò l’ordine del suo superiore Il Conte Cacherano di Bricherasio, Comandante le forze sabaude, non indietreggiarono in alcun punto, sebbene minacciati da ogni parte. Il Generale Francese Charles Fouquet conte, Duca di Belle-Isle, impugnata una bandiera, si gettò innanzi disperatamente per animare i suoi; ferito due volte, non si ritrasse, finché un’altra fucilata lo uccise. Accanto al loro Comandante caddero molti ufficiali francesi, che comunque sostituendo i combattenti con truppe fresche, insisterono nell’assalto; ma i granatieri piemontesi, ormai privi di munizioni, sempre ritti sui parapetti, li ricacciarono a sassate facendone strage.

Mentre ancora durava questa epica lotta, alla sinistra, sulla posizione della Testa del Gran Serin, difesa da due battaglioni piemontesi, si sferrò l’attacco di una fortissima colonna, che sembrò mettere in forse l’intera difesa. Il  Bricherasio fece intervenire le riserve e mandò ordine ai difensori dell’Assietta di ripiegare e trasferirsi alla difesa del Gran Serin. Alcune truppe non impegnate, vi si avviarono; ma il Conte di S. Sebastiano non diede esecuzione agli ordini ripetuti, prospettando i pericoli dell’abbandono della posizione. E a un terzo ordine perentorio trasmessogli per iscritto non volle ubbidirvi, nonostante i continui attacchi subiti. Dopo vari tentativi inutili i Francesi furono obbligati ad indietreggiare con gravi perdite. Al tramonto, l’intero esercito francese, disfatto, ripiegava in disordine, affidando con esplicita domanda all’umanità del vincitore i propri morti e feriti.

Le perdite in questa battaglia – onorevole per entrambi i combattenti – furono per i Francesi enormi: 5.300 soldati, 439 ufficiali, fra i quali due generali, cinque brigadieri e nove colonnelli. I Piemontesi ebbero solo 7 ufficiali e 185 soldati morti: le perdite austriache furono appena di 2 ufficiali e 25 soldati.

Per questo l’Assietta è da oltre 50 anni ogni 19 luglio Festa del Piemonte, a perenne ricordo dell’eroismo di quei soldati che viene ricordata anche con una rievocazione in armi della battaglia.