Moncenisio – Susa

Mappa del percorso


 

STRADE E COLLE DEL MONCENISIO

PERCORSO SUSA-NOVALESA-MONCENISIO-SUSA

La Valle di Susa ha il sua storico sbocco nella Valle della Maurienne, attraverso il Moncenisio. La porta della Savoia e dei suoi Colli: Iseran e Madeleine Verso la Tarantaise,  Col De La Croix-De-Fer e Glandon verso Grenoble,  Galibier e Télégraphe verso Briançon.

La strada Statale 25 poi  R.N. n° 6 in Francia, valica lo stesso Colle che dal basso Medioevo in poi divenne l’itinerario prediletto per pellegrini e mercanti tra Italia e Francia, divenendo un tratto della Via Francigena e punto nodale della fortuna di Casa  Savoia, che tramite la signoria di passo  consolidò il dominio su Savoia e Piemonte. Un valico che veniva percorso anche in inverno.

Napoleone Bonaparte quando occupò l’Italia impose di modernizzare la mulattiera della Strada Reale che ancora a fine 1700 percorreva il valico passando per i paesi di Novalesa, Ferrera e Lanslebourg e che aveva il difetto di non essere carrozzabile. La soluzione scelta fu radicale, con la costruzione fra il 1803 ed il 1810  di una nuova e larga strada con pendenze massime molto più contenute e l’abbandono dell’antico tracciato.

Ancora oggi la strada segue il tracciato originale, tranne che per il tratto lungo il lago, dove insisteva l’antico Ospizio, finito sott’acqua dopo la costruzione della grande diga. Il punto più spettacolare della strada attuale resta quello dei tornanti della Gran Scala con i suoi vistosi  guard-rail in pietra e legno  fedeli a quelli originali del periodo Napoleonico  ora  restaurati dai francesi, in quanto questa parte di territorio è passato sotto la loro giurisdizione con il trattato di Parigi del 1947.

Il Moncenisio – alla riapertura della strada nel periodo tardo primaverile-estivo – è privo di traffico pesante per il divieto esistente ed è classica meta di transito per chi viaggia fra Italia –Francia senza fretta per godersi il passaggio sulle Alpi,  meta privilegiata, in particolare nei week-end di “gite” di migliaia di persone appassionate delle 2 Ruote, di camperisti e driver gentlemen con vetture d’epoca o sportive che da entrambi i versanti lo raggiungono e percorrono anche lungo le sue strade bianche, che circondano il Lago.

Un grande attrattore di flussi, cui si uniscono coloro che lo raggiungono per viverne la montagna in senso sia sportivo che come semplice relax en plein air. Il Moncenisio è davvero la montagna per tutti.

Lungo lo stradone che da Susa sale attraverso Giaglione e Bar Cenisio ai 2.083 metri del Colle sono ancora visibili alcune delle Case Cantoniere che la costeggiavano e che garantivano l’apertura tutto l’anno e quel che resta della  straordinaria  Ferrovia Fell che venne realizzata accanto al tracciato stradale. La ferrovia entrò in esercizio il 15 giugno 1868 funzionando con alterne vicende fino al 19 settembre 1871, due giorni dopo l’apertura del traforo ferroviario del Frejus.

Un percorso misto di circa 80 Kilometri può essere percorso da Susa risalendo la Val Cenischia fino a Novalesa a quota 820 metri, toccando la sua ABBAZIA DELLA NOVALESA per poi attraversare a passo d’uomo l’abitato lungo la Via Maestra, con la sua tipica architettura alpina, un borgo di strada costruito attorno alla Antica Strada di Francia che fino alla costruzione della strada napoleonica risaliva al Colle del Moncenisio. Usciti da Novalesa in 15 stretti e ripidi tornanti in soli 7 kilometri asfaltati si sale a Moncenisio Comune (Ferrera Cenisio) a quota 1.460 con pendenze anche oltre il 15% ed al suo piccolo lago incastonato fra i boschi. Questo Comune, uno dei più piccoli d’Italia era l’ultima tappa prima della salita al Colle anche in inverno. La provinciale lo collega quasi in piano alla Statale 25 proveniente da Susa prima della frazione di Bar Cenisio di Venaus dove c’era la vecchia dogana italiana per poi proseguire alla volta del Lago e fino al Colle del Moncenisio. Per il ritorno a Susa si può percorrere la statale 25 direttamente fino in Valle.

Invece chi può percorrere una strada sterrata mediamente con fondo buono e pianeggiante vi è la digressione verso l’Alpeggio del Piccolo Moncenisio, appena prima del Lago la strada scende sulla destra  per poi dopo poche centinaia di metri seguirne le sponde. Qui è possibile apprezzare in particolare a inizio estate la fioritura unica dei pascoli del Moncenisio. Tutta la zona è un sito naturale protetto e questo va tenuto ben presente, ma si può percorrere la strada bianca che seguendo le rive ci riporta e fa attraversare i quasi 3 kilometri della diga in pietra e terra del Lago artificiale. Mentre le strade militari che servivano tutti i Forti ancora presenti: MALAMOT,  PATTECREUSE, RONCIA sono chiuse al traffico e richiedono parecchio tempo per essere percorse a piedi, il FORTE DEL VARISELLO che domina tutto il lago è raggiungibile con poche centinaia di metri a piedi e lo spettacolo che ci viene offerto salendo sugli spalti ci ricompenserà della passeggiata.

Una volta attraversata la diga la strada piega a destra verso il basso  per arrivare alla vecchia dogana francese e ricongiungersi alla statale 25 per Susa.

 

FERROVIA FELL

Il treno poteva trasportare 48 passeggeri alla velocità di 25 km/h in salita e di 17 km/h alla discesa, la durata del tragitto era cinque ore rispetto alle dodici ore delle diligenze e la linea era percorsa da quattro treni andata e ritorno, i treni erano tutti composti da tre vagoni passeggeri da 16 l’uno e da tre utilizzati per il trasporto merci.

Per contenere i costi di costruzione si preferì non realizzare viadotti e lunghe gallerie, adattando il tracciato della strada statale napoleonica che già valicava il Moncenisio, ma questo rese il percorso particolarmente ripido e tortuoso. Nei tornanti la ferrovia si discostava di alcuni metri dal tracciato stradale per aumentare il raggio di curvatura, tramite passaggio in trincea o gallerie. Alcune corte gallerie vennero realizzate anche come paravalanghe in punti particolarmente esposti del tracciato. Il superamento delle difficoltà del percorso si ottenne con l’adozione di locomotive a sistema Fell ad aderenza artificiale. Questo accorgimento permise di superare un dislivello di 1588 metri sul versante italiano da Susa al colle, e 1360 metri sul versante francese da (Saint-Michel-de-Maurienne) con una pendenza che arrivava a toccare l’8,3 per cento. Quando venne completato il traforo ferroviario del Frejus, la ferrovia venne definitivamente chiusa e smantellata, senza che durante tutto il periodo di utilizzo si fossero verificati incidenti di entità rilevante.

 

ABBAZIA DI NOVALESA

Abbazia della Novalesa

Mappa del percorso

Informazioni utili

  • Durata: numero di ore
  • Difficoltà: tipo di difficoltà
  • Dislivello: dislivello in metri
  • Lunghezza: lunghezza in chilometri