SALBERTRAND – Dopo l’inverno e una primavera  caratterizzata da grandi nevicate, la salita al Forte del Pramand da Moncellier in territorio di Salbertrand era impedita da una massiccia frana che che ostruiva all’altezza del viadotto Rio Secco la sede della spettacolare strada ex militare Fenil-Pramand-Föens-Jafferau che raggiunge tutti i vecchi forti del versante SeguretJafferau in Alta Valsusa.

Da quest’ultima settimana di luglio, grazie ai lavori svolti dal Consorzio Forestale Alta Valle Susa, la strada che sale da Fenil-Moncellier è stata sistemata e lo spettacolare Forte-balcone che domina tutto il panorama sulla Alta Valle è nuovamente raggiungibile con i i mezzi a motore. Questo prezioso lavoro consentirà ai primi di agosto l’insediamento del cantiere della ditta incaricata dalla Unione Montana Alta Valle Susa e dal Comune di Oulx di eseguire – grazie ad un finanziamento su fondi europei del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) erogati dalla Regione Piemonte di mettere in sicurezza la Galleria del Pramand anche nota come Galleria dei “Saraceni”, che è chiusa ormai dal lontano settembre del 2013,  per ordine del Demanio Militare, che ne era proprietario,per motivi di sicurezza. La galleria presenta infatti vistose cadute d’acqua con distacchi del rivestimento, che mettono a rischio l’incolumità di escursionisti e  mezzi motorizzati. Nonostante il divieto e la chiusura con dei massi, qualcuno a proprio rischio e pericolo ha continuato a transitarvi, anche perché per i camminatori il sentiero esterno risulta impraticabile se non a gravissima esposizione a cadute nel sottostante burrone con conseguenze gravissime.

La strada e la galleria sono state acquisite dai Comuni territorialmente competenti, date in gestione alla Unione Montana e finalmente si è potuto ottenere un finanziamento per il suo ripristino in sicurezza. I lavori dovrebbero terminare entro settembre e l’asse Fenil-Moncellier-Pramand-Jafferau tornerà percorribile a moto e bici senza soluzioni di continuo, anche se vi sarà una regolamentazione per i mezzi motorizzati ancora da stabilire.

La galleria del Pramand o dei “Saraceni”

La galleria e la strada di cui fa parte, sono un vero gioiello dell’architettura militare italiana a cavallo fra XIX e XX secolo, e consentano l’accesso a uno dei più attrattive aree montane della Valle di Susa, che va dalle vaste praterie tra il Forte Föens e il Forte dello Jafferau a quota 2.775 metri, ai sentieri che permettono di salire sul Seguret, il caratteristico complesso dolomitico che domina tutta la conca di Oulx. Comprensorio che sarebbe impossibile da raggiungere, anche a piedi, senza passare per il tunnel che aggira la zona franosa delle Grotte dei Saraceni, dove quasi nessun sentiero è percorribile in sicurezza.

La galleria fa parte della strada militare Fenil-Jafferau, che fu costruita a partire dal 1890 per collegare con il fondovalle le batterie Fenil, Pramand, Föens e Jafferau, realizzate a difesa della strategica conca di Bardonecchia. Il tratto più critico di questa rotabile fu proprio quello che attraversa la zona delle Grotte dei Saraceni, soggetta a frane e a imponenti cadute d’acqua, che ridussero ben presto ad un sentiero il tracciato stradale. Alla fine per prevenire il continuo crollo di massi sulla strada dalle pendici del Seguret, nel 1925 il Genio militare progettò la realizzazione di una galleria, lunga 876 metri, con un tracciato ad U che penetrava all’interno del monte, aggirando la zona franosa in un un’unica soluzione.

La larghezza della carreggiata era tale da rendere possibile il transito solo in una direzione per volta (per l’incrocio vi era uno slargo a circa metà galleria); sui muri, erano poste delle lanterne per l’illuminazione. I lavori di costruzione si protrassero per 4 anni, fino al 1929. Nel 1940, dopo che una grande frana distrusse il tracciato nei pressi dell’imbocco meridionale, furono necessari nuovi lavori, con lo scavo di un breve tunnel di raccordo.

L’ingresso della Galleria del Pramand dal versante est da Salbertrand

 

Il bivio tra il Forte del Pramand e la strada per la Galleria dei Saraceni e lo Jafferau

 

La Frana del Rio Secco post inverno