LA VALLE DI SUSA

colle delle finestre verso susaLa VALLE DI SUSA, cuore delle Alpi Occidentali italiane, con le sue strade è un paradiso per tutti i motociclisti: a metà strada tra Parigi e Roma, è il luogo nelle Alpi con il maggior sviluppo di strade carrozzabili di alta quota.

Da sempre la via naturale di passaggio attraverso le Alpi Occidentali con la sua peculiare natura orografica trasversale Est-Ovest e i suoi due valichi principali – MONGINEVRO e MONCENISIO – sviluppatisi diversamente per importanza secondo i tempi storici.
Dalla Strada delle Gallie sino alla Autostrada A32 si sono costruite qui nuove e spettacolari strade proprio per la sua importanza strategica.
Sono state le interminabili vicende storico-militari sviluppatesi lungo i secoli – di cui l’evento bellico principale rimane la storica Battaglia dell’Assietta – sino alla ultima fortificazione diffusa delle opere del Vallo Alpino prima della WWII nel 1940, che hanno fatto sì che la Valle di Susa insieme alla Val Chisone- con il suo Forte di Fenestrelle– abbia oggi e una rete quasi infinita di carrozzabili bianche in alta quota che li collegano.

Un patrimonio di fortificazioni militari con storia anche cinquecentenaria collegate da uno sviluppo di oltre 800 chilometri di strade sterrate quasi tutte ancora percorribili che proponiamo ai motociclisti con una serie di escursioni fra sterrati e grandi strade alpine e la possibilità di sconfinare nelle terre di Savoia e del Delfinato.

Ma oltre ai grandi percorsi – noti agli appassionati – che presentiamo e descriviamo in questa sezione,  vi proporremo nuovi itinerari nascosti e poco noti che vi porteranno a scoprire angoli quasi sconosciuti della Valle anche ai motociclisti che già la frequentano!
E a partire dal 2018 proporremo con regolarità uscite guidate e accompagnate per gruppi organizzati su altre splendide strade, anche chiuse al normale transito. 

Forte Fenestrelle1 GRANDE MURAGLIA ALPINA

Il FORTE DI FENESTRELLE è una vera muraglia di pietra, costellata da più opere fortificatorie, posta a sbarramento della Valle del Chisone contro le invasioni straniere ed è collegata alla Val Susa dalla STRADA DEL COLLE DELLE FINESTRE. La sua architettura incredibile si sviluppa sul crinale della montagna per una lunghezza di oltre 3 kilometri, con una superficie complessiva è di 1.350.000 m2 su un dislivello di 600 metri. E’ la più grande fortezza alpina d’Europa.

15 GRANDI FORTI

Forte del Bramafan BardonecchiaDai 3333 metri dello CHABERTON – la cui strada non è più percorribile – in giù la Valle è costellata da un sistema di fortificazioni sabaude e successive – alcune delle quali come il FORTE DI EXILLES e IL FORTE BRAMAFAN oggi sono Musei. Molte di esse hanno una storia di oltre 5 secoli.
Quasi tutte possono ancora essere raggiunte in moto.

FORTE DI EXILLES
SISTEMA ASSIETTA – GRAN SERIN
FORTI PRAMAND – PHOEN – JAFFERAU –
FORTE BRAMAFAN
CHABERTON
SISTEMA MONCENISIO: VARISELLO – MALAMOT – PARADISO –
PATTECREUSE – RONCIA – TURRA

SUSA

SUSA, l’antica SEGUSIUM, è una città bimillenaria sorta in una posizione di controllo del territorio del vasto territorio della Valle di Susa: le sue origini più profonde sono celtiche.
Il RE COZIO (da cui prendono il nome le ALPI COZIE) che governava 13 Tribù locali nel I secolo A.C. strinse un patto di alleanza con Ottaviano Augusto. Divenne Prefetto Romano conservando il titolo di Re e salvò la popolazione locale dalla fine che fecero le tribù a sud e nord del suoi possedimenti.
La testimonianza di questa intelligente scelta oggi è visibile nelle decorazioni dell’ARCO DI TRIONFO – unico monumento romano che inquadra una montagna a Nord, la Sacra Vetta del ROCCIAMELONE che sovrasta la Città coi suoi 3.538 metri (la prima montagna di cui storicamente sia documentata il 1º settembre 1358 una ascensione.
A Susa molti monumenti dell’epoca romana, l’ARENA, le mura, la PORTA sono ancora visitabili.
La Città grazie alle nozze tra la sua CONTESSA ADELAIDE, figlia di Olderico Manfredi Marchese di Torino nel 1045 con Oddone di Moriana, figlio di Umberto Biancamano ha dato origine alla dinastia Savoia di cui è stata roccaforte nei secoli successivi.

SusaLa Città di Susa è a ovest dell’Italia il terminale di arrivo della strada napoleonica del Moncenisio, come prima lo era della Starda Reale sabauda che saliva da Novalesa sulla traccia di quella romana. Chiave storica da sempre fra il territorio italiano e la via di Francia attraverso il Moncenisio e il Monginevro e oggi anche col tunnel del Frejus .

E’ al vertice del triangolo che collega le grandi strade alpine francesi della classica Route des Grandes Alpes e unisce la valle con i colli della Maurienne in Savoia e del Briançonnais sulla via per la Provenza nelle Hautes Alpes.
Da Susa parte anche la mitica STRADA DEL COLLE DELLE FINESTRE che la collega alla STRADA DELL’ASSIETTA.

LA MILLENARIA SACRA DI S.MICHELE IL SIMBOLO DEL PIEMONTE

Sacra San MicheleL’ ABBAZIA BENEDETTINA di San Michele della Chiusa venne fondata tra il 983 e il 987. Sbarra  imponente dai suoi 1.000 di quota alla sommità del monte Pirchiriano, uno sperone che sbarra imponente l’accesso alla Valle di Susa sopra le antiche Chiuse dei Longobardi.
E’ incredibilmente posta a metà della linea virtuale che da Mont St. Michel in Normandia porta a S. Michele del Gargano e da secoli è tappa centrale del pellegrinaggio micaelico lungo questo percorso di 2.000 chilometri.
La sua storia ha ispirato il libro Il Nome della Rosa di Umberto Eco.

L’ABBAZIA DELLA NOVALESA

Abbazia della NovalesaAgli inizi del  VIII la regione presso il Moncenisio, con la Valle di Susa e la Valle Maurienne, è soggetta al Regno dei Franchi, in una posizione strategica importante perché zona di confine con il Regno Longobardo, che giunge sino alle Chiuse. Il nobile franco Abbone. Il 30 gennaio 726 fonda su terre di sua proprietà un monastero dedicato ai Santi Pietro e Andrea.
La posizione stessa geografica offre l’occasione per esercitare una attività che si continuerà per secoli. Trovandosi sulla importante via di transito, il Colle del Moncenisio, i monaci organizzano una casa di accoglienza per i pellegrini, e viandanti, che insieme all’Ospizio del Moncenisio sarà attivo sino alla costruzione della Strada Napoleonica.